La frase di Insigne ai compagni del Napoli prima del rigore

Sei minuti sono un battito di ciglia d’una notte perfida, tra ombre che s’allungano e paure che soffocano e strappano via pure l’aria: «Via, via, tiro io». Al 17’ del secondo tempo d’una partita torbida, piena di tackle del destino, LORENZO INSIGNE ha spiegato cosa significhi essere LEADER E ANCHE CAPITANO e cosa si nasconda nelle sue giornate rumorose, racchiuse dentro un contratto: da trecento secondi o anche meno, se ne andava in giro con i fantasmi, dopo aver scaraventato tra le tenebre UN RIGORE ANGOSCIANTE, ma quando Aureliano ha indicato il dischetto per la seconda volta, lo scugnizzo s’è fatto largo tra i dubbi del Napoli, ha preso il pallone e l’ha sistemato dove serviva, spiegando a gesti - un po’ hot - COME SI REAGISCE ALLE DISAVVENTURE.
LA SVOLTA DI NAPOLI-VENEZIA
Napoli-Venezia è stata tante cose, normali e straordinarie, banali e pure geniali, ma la svolta è in quell’istante, nella glaciale freddezza che Insigne sistema a undici metri dal terrore e si libera dei demoni che lo stavano possedendo. [Espulsione Osimhen: la fotosequenza del colpo a Heymans in Napoli-Venezia] Guarda la gallery Espulsione Osimhen: la fotosequenza del colpo a Heymans in Napoli-Venezia